lunedì 29 luglio 2013

NUOVA TENDENZA LONDINESE, I PLASTICARIANI

Arriva dal Regno Unito una nuova tendenza rivolta alla salvaguardia dell'ambiente. Si chiamano "plasticariani" e hanno tutta l'intenzione di vivere Plastics Free. Una sorta di ambientalisti all'estremo con l'obiettivo di vivere evitando dove possibile il contatto con la plastica. 

Un fenomeno in crescita nel Regno Unito dove sempre più persone hanno deciso di vivere plastic-free, si tratti di bere acqua da bottigliette di vetro o di rinunciare alla cannuccia nel bicchiere del cocktail.
Plastica, arte e design
L'ALLARME DEI GINECOLOGILa pericolosità della plastica per la salute umana, animale e dell’ambiente è un tema noto che però è tornato alla ribalta in Inghilterra dopo che il Royal College di ostetrici e ginecologi (Rcog) ha messo in guardia le donne incinte che stanno troppo a contatto con questo materiale.
Nell’ultima pubblicazione di consigli di salute per le future madri, gli esperti del Rcog hanno suggerito un «approccio precauzionale» nei confronti della plastica. In particolare hanno messo in guardia circa l’uso di contenitori per alimenti in questo materiale, così come quello di cibo in lattina. Alcuni componenti, soprattutto il bisfenolo A (Bpa) e gli ftalati, potrebbero infatti portare a disturbi nello sviluppo del feto.

L’Independent ha così intervistato Thomas Smith, studente di chimica di Manchester, il quale per sei mesi ha cercato di vivere senza plastica. «Nell’era moderna veniamo costantemente a contatto con la plastica», ha spiegato, «dallo spazzolino da denti al computer fino al contenitore dello shampoo».
IL PROBLEMA DEGLI IMBALLAGGI. Altri disagi che devono affrontare quotidianamente i plasticariani riguardano l’acquisto di prodotti via internet, perché poi arrivano a casa imballati in scatoloni ricoperti di plastica. Ma non è facile nemmeno uscire a bere qualcosa o andare a un concerto, dove i drink vengono spesso serviti in bicchieri di questo materiale.
Ma oltre lo stile di vita indviduale, questi attivisti sono preoccupati per l'ambiente.


ALTRI PROBLEMI OSCURI. La plastica è presente nella nostra quotidianità anche dove non pensiamo ci sia. L'asfalto è prodotto anche scorti di materie plastiche, spesso da riciclo, i prodotti cosmetici e adatti alla pulizia del nostro corpo come shampoo e saponette, spugne, imballaggi industriali di cui il consumatore non ne percepisce l'esistenza, protesi e organi artificiali.
Del resto la plastica è un materiale talmente duttile ed economico in grado di sostituire comodamente qualsiasi genere di altro materiale. Non dimentichiamo che grazie alla plastica sono aumentati i tempi di conservazione dei prodotti alimentari, riducendo, così, di almeno il 75% lo scarto alimentare. Non è possibile, quindi, un mondo senza questo materiale, talmente di vitale importanza per la nostra esistenza!

venerdì 26 luglio 2013

SISTRI, PROBABILE APPLICAZIONE SOLO PER I RIFIUTI PERICOLOSI

Dopo gli scandali dei mesi scorsi a causa degli eccessivi costi di realizzazione sembra essere stata posta la parola fine al sistema di tracciabilità SISTRI.
In una nota dell'Ansa l'attuale Ministro per lo sviluppo economico ha dichiarato che in riferimento al sistema SISTRI si è probabilmente trattato di un caso di "Gold Plating estendendo l'obbligo a tutti i rifiuti e non solo a quelli pericolosi", andando quindi oltre alle indicazioni della stessa direttiva europea in tema di tracciabilità dei rifiuti.
''Ci sono 300 mila mezzi che ogni giorno si muovono per smaltire rifiuti in Italia - spiega Zanonato - e questa revisione permetterà 1 miliardo di risparmio all'anno", conclude il Ministro.


Fonte:

- Ansa, 25 luglio 2013

martedì 23 luglio 2013

RECYCLING INTERNATIONAL WASTE

An extract of three interviews with the most important recycling opinion leaders.

1. Francis Veys, Director General of the Bureau of International Recycling (BIR)

Francis Veys
Question: What lessons have been learned during the last 15 years?
Answer: We need to professionalise the sector even more, to produce an ever better quality of material, and to have experts within our businesses who understand international and supranational regulations. In addition, recycling companies have learned that they must always look for new markets - not only for niche markets in terms of commodities but also for new markets. 

Q: And to what extent have views on recycling changed among legislators?
A: There is still very little understanding of what the recycling industry is or does. Their focus goes from collection to reuse - but they forget all about the people in between, the recycling industry, even though we are the main link in the chain.

2. Robin Wiener, President at Institute of Scrap Recycling Industries (ISRI)

Robin Wiener
Question: What has been the most negative development?
Answer: Between the severe drop in commodity prices and the wave of cancelled contracts, the industry suffered tremendous losses from which it is still recovering. A side-effect of the global recession was the re-emergence of protectionist efforts as a means of controlling the supply and price of scrap commodities for domestic consumers. 

Q: What has been the most fundamental change to recycling structures over this 15-yera period?
A: While scrap recycling has long been a global industry, the extent of global trade has increased dramatically over the last 15 yers-both in terms of the volume of scrap traded and the number of players engaged in international trade. The result has been that scrap is far less dependent on local supplies and markets than even before, but is much more vulnerable to world economic conditions.

3. Janez Potocnik, European Commissioner for the Environment

Janez Patocnik

Question: What is the EU's stance on material leaving Europe?
Answer: Preventing the leakage of raw materials embedded in our waste is definitely something we need to look at. A more efficient recycling industry would help. From the point of view of waste shipments, if illegal shipments are to able to be effectively prevented, we need adequate controls in all member state. 

giovedì 11 luglio 2013

INIZIATIVA DI SENSIBILIZZAZIONE DEL CARPI

La filiera del riciclo della plastica torna in campo per sensibilizzare il cittadino sul valore economico di questa nuova attività produttiva.
Sabato 13 luglio dalle ore 10,00 i rappresentanti del Consorzio Autonomo dei riciclatori di plastica italiani saranno presenti con una loro area espositiva presso la sorgente dell’Acqua Santa di Roma - Acqua Egeria, in via dell’Almone, 11 a Roma. L’iniziativa di comarketing, creata assieme alla nota fonte di acqua minerale romana, si pone come obiettivo quello di far conoscere al cittadino il ciclo di raccolta e recupero dei rifiuti di plastica generati dal consumo dell’acqua minerale.
Acqua Santa di Roma e Consorzio CARPI collaborano da alcuni mesi per una virtuosa gestione dei rifiuti di imballaggio generati durante le fasi di imballo dei prodotti della fonte. Questi, nella maggior parte dei casi preforme di bottiglie e altri imballaggi flessibili, vengono gestiti direttamente da aziende private, consorziate a CARPI, in grado di andare a generare un sistema virtuoso di gestione di questi rifiuti che esula dall’oneroso sistema comunale.
Lo staff del Consorzio Autonomo rimarrà a disposizione del pubblico durante l’intero arco della giornata di sabato con un proprio desk interattivo fino alla chiusura della fonte programmata per le ore 18.00.

lunedì 8 luglio 2013

E' FINITO IL TEMPO DELLE ILLUSIONI


Non ci sarà più bisogno di differenziare la plastica mista dal resto dei rifiuti. D'ora in avanti andrà conferita nello stesso contenitore dell'indifferenziato. "I motivi sono principalmente economici e legate al sistema di riciclo, spiega Daniele Zulliger, capo dell’Ufficio cantonale della gestione dei rifiuti. Nella Svizzera italiana, infatti, c’è solo la ditta Puricelli di Riva San Vitale che ricicla esclusivamente alcuni tipi di plastiche. Nessuno però è in grado di smaltire e riciclare la plastica mista”. 

Dopo Sementina, ora anche Cugnasco-Gerra inverte la rotta nella differenziata. Nella stessa settimana anche l'Associazione dei Comni Virtuosi aveva sottolineato le criticità della differenziata per alcune tipologie di materiale.

La beffa - In realtà fino a qualche tempo fa il compito di separare e riciclare le plastiche se lo era assunto un’azienda di San Vittore. “Ditta che è fallita dopo pochi anni – sottolinea Zulliger –. E così tutti quei Comuni (in totale circa 25) che nel frattempo, proprio sull’onda dell’entusiasmo, avevano deciso di introdurre la raccolta differenziata della plastica mista, si sono ritrovati senza più un partner che la ricevesse e la trattasse”.     

Controsenso - In altre parole, i Comuni che continuano a proporre la raccolta differenziata della plastica mista stanno portando avanti un’idea utopica. Poco utile visto che la plastica finisce, come il resto dei rifiuti non riciclabili, al termovalorizzatore di Giubiasco. “Il nostro consiglio – dice Zulliger – è quello di non illudere più i cittadini e quindi di fare interrompere la raccolta differenziata della plastica mista. Anche perché così si ridurrebbero i costi a carico dei Comuni. Per la raccolta differenziata della plastica mista, infatti, bisogna avere un contenitore apposito e, inoltre, deve passare un altro camion, diverso da quello che raccoglie il resto dei rifiuti”.   

Autonomia comunale - La decisione su come agire in materia spetta comunque ai singoli Comuni. “Il Cantone indica ai Comuni, tramite il regolamento cantonale di applicazione all’Ordinanza tecnica sui rifiuti, quali sono le raccolte separate obbligatorie e quali invece quelle facoltative. Alcuni Comuni, nonostante la consapevolezza che la plastica mista non viene più riciclata, vanno avanti comunque con questa prassi perché ormai la popolazione è abituata così e perché in questo modo si aiutano i cittadini a riempire meno in fretta i sacchi della spazzatura, su cui spesso grava la famosa tassa”.

giovedì 4 luglio 2013

QUANTA PLASTICA SI RICICLA IN ITALIA?

Tornano le recensioni sul "Il Riciclo della Plastica", il libro bianco scritto dal Consorzio CARPI e pubblicato da Franco Angeli. 
Ne è un esempio il piacevole articolo uscito su Ambienti&Ambiente del 4 luglio 2013 di cui vi indichiamo il link
Buona lettura e ricordatevi che la plastica non è poi così male come pensano di farci credere!