Il Parlamento di Strasburgo ha approvato una risoluzione che invita a considerare i rifiuti in plastica non più come semplici "scarti" ma come una risorsa da destinare al recupero e al riciclo, chiedendo alla Commissione europea di elaborare al più presto una strategia organica, severa e stringente per ridurre la loro dispersione nell'ambiente.
L'obiettivo è di portare all'80% il recupero della plastica in circolazione rispetto all'attuale 25%. Per fare questo gli eurodeputati si sono espressi in favore dell'esclusione dal mercato, entro il 2020, delle plastiche potenzialmente nocive alla salute e dei sacchetti usa-e-getta e per un aggiornamento complessivo della normativa sul packaging.
L'eurodeputato italiano e relatore del provvedimento, Vittorio Prodi, aggiunge: "Oggi abbiamo dichiarato di voler cambiare le nostre cattive abitudini e di assumerci la piena responsabilità dei nostri prodotti, dal momento in cui vengono realizzati fino al loro smaltimento finale. Recuperando e riciclando il più possibile, chiudiamo il cerchio e diamo finalmente un senso compiuto al concetto di 'economia circolare'. Questa strategia contribuirà a ripulire i nostri mari e le nostre terre, creando, nello stesso tempo, più opportunità di lavoro".
Secondo gli europarlamentari, rendere più specifica e stringente la legislazione europea potrebbe condurre, ogni anno, al risparmio di 72 miliardi di euro e alla creazione di oltre 400.000 posti di lavoro da qui al 2020.
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