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lunedì 29 aprile 2013

LA PLASTICA DIVENTA PERICOLOSA...SE GETTATA IN MARE(CHE SCOPERTA!)

A confermarlo è lo studio OSE (acronimo che sta per Operazione Squalo Elefante) realizzato dall’ associazione MedSharks e dal Settore Conservazione Natura di CTS in cui dimostra per la prima volta che anche la plastica può entrare nella catena alimentare e contaminare così i tessuti organici.
Come ha confermato Eleonora de Sabata, la coordinatrice del progetto: “Per la prima volta al mondo, i risultati mostrano come i rifiuti abbandonati in mare abbiano contaminato anche il pesce più grande del Mediterraneo: lo squalo elefante. Questo grande squalo, un gigante che raggiunge gli 8-9 metri di lunghezza, si ciba esclusivamente di plancton ma inghiotte allo stesso tempo la plastica che galleggia copiosa in mare”.

Un esemplare di squalo elefante
Un gigante contaminato dalle mani dell'uomo, con chissà quali conseguenze: “I tossicologi dell'Università di Siena, che collaborano al progetto, hanno trovato in questi squali tracce di ftalati - additivi aggiunti alla plastica durante la lavorazione: segno inequivocabile che gli squali, oltre ad avere inghiottito la plastica, l'avevano anche assimilata. Con quali effetti non e' ancora chiaro, ma queste sostanze possono alterare la produzione di ormoni”.

La plastica, come il mozzicone di una sigaretta, la lattina della vostra birra non vanno gettati in mare. La prossima volta che avete in mano un qualsiasi oggetto cui intendete disfarvene, pensate bene a dove lo gettate, così da evitare che finisca nello stomaco di qualche ignaro animale.

mercoledì 6 marzo 2013

IL CONSORZIO DEI RICICLATORI DI PLASTICA PRESENTA IL LIBRO BIANCO SUL RICICLO DELLA PLASTICA


Venerdì 15 marzo alle ore 10.30 sarà presentato presso il Circolo della Stampa in Corso Venezia a Milano, il libro bianco "Il Riciclo della Plastica", interamente dedicato al riciclo indipendente dei rifiuti di plastica

Per la prima volta verranno messe a disposizione della stampa e al pubblico dominio dati autentici riguardanti la filiera del riciclo dei rifiuti speciali da superficie privata che rappresentano più del 50% del totale di rifiuti generati in Italia ogni anno
L'obiettivo dello studio è stato quello di riuscire a quantificare attraverso dati certi il reale impatto economico della filiera italiana del riciclo indipendente della plasticaUna filiera produttiva,questache consente al sistema nazionale il raggiungimento degli obiettivi comunitari di ricicloNonostante la cruciale importanza dell'intero settore esso non è molto conosciuto dall'opinione pubblica. I motivi che riportano questo gap informativo sono dovuti principalmente alla tipologia di rifiuti riciclati che nella maggior parte dei casi infatti si tratta di rifiuti di natura industrialeagricola o commerciale. La poca "vicinanzadi questi rifiuti al cittadino comune porta a pensare alla gestione dei rifiuti nella semplice raccolta differenziata chericordiamoè solo la prima fase del processo di riciclo
Ricordiamo che non tutto quello che viene raccolto e differenziato viene poi riciclato

Questi i temi che saranno trattati dagli autori del libro bianco "Il Riciclo della Plastica", il Prof. Mattia Caidell'università di Padova e Gian Domenico Savioresponsabile dell'ufficio studi del Consorzio CARPI.