martedì 13 novembre 2012

BOTTIGLIE DI PLASTICA: UNA CAUZIONE DA 0.25 EURO PER RESTITUIRLE

Incentivare per ottenere una migliore e maggiore raccolta urbana dei rifiuti. Questa modalità di gestione dei rifiuti domestici potrebbe essere l'unica via d'uscita per quei comuni che a fatica riescono a sopportare gli alti costi della raccolta differenziata e il punto di partenza per molte di quelle amministrazioni locali che non hanno ancora attivato la raccolta differenziata. Nonostante i vantaggi che questa scelta comporta sia in termini economici, redistribuzione di reddito direttamente ai cittadini che gestiscono in maniera ottimale i rifiuti, e ambientale grazie alla sempre più affinata selezione di rifiuti alla fonte da destinare agli impianti di riciclo, nessuna amministrazione pubblica, per ora, sembra voler percorrere questa scelta. Possibile sia così difficile attivare un sistema libero di raccolta dei rifiuti di plastica facilmente individuabili? Se lo chiede anche il sottosegretario all'Ambiente Tullio Fanelli il quale pochi giorni fa ha avanzato la proposta di corrispondere un incentivo alla raccolta differenziata delle bottiglie di plastica durante il convegno “Non sprecare” al Festival della Scienza di Genova. L’importo da versare è stato individuato in 25 centesimi, che verranno restituiti al momento della restituzione della bottiglia.
Un incentivo alla raccolta differenziata della plastica che ricorda l’analogo provvedimento al vaglio del governo di Berlino, con un occhio in particolare rivolto verso l’obiettivo percentuale di riciclo a cui l’Italia ha stabilito di arrivare. Come ha riferito lo stesso Fanelli:"Il governo vuole fare come in Germania: quando le bottiglie verranno restituite, i 25 centesimi verranno ridati. Così si incentivano i cittadini a riciclare e si potrà raggiungere l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata sul territorio nazionale".

Sistema cauzionale? Si, almeno per i rifiuti facilmente individuabili

Incentivare la raccolta differenziata nel caso delle bottiglie di plastica potrebbe però fare la differenza in Italia più che in altri Paesi dell’Unione Europea. A dimostrarlo i dati 2011 sul consumo di acqua in bottiglia, per il quale gli italiani si confermano al vertice della classifica con 196 litri per abitante (primo posto in Europa e terzo nel mondo) a fronte di circa 6 miliardi di contenitori utilizzati.

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