L'intervento del governo tecnico Monti attraverso il provvedimento Cresci-Italia, ha oramai posto la parola fine a qualsiasi tentativo innovatore del sistema economico e culturale del Nostro Paese. Il quadro uscito a seguito delle molte modifiche apportate dalla conversione parlamentare è stato di una potenziale incisività della manovra (nel medio periodo) per quanto riguarda la separazione di Snam rete gas da Eni. Non chiari tuttavia gli assetti proprietari che emergeranno, con una ipotesi di replicare la struttura di governance di Terna (rete elettrica) che vede la Cassa depositi e prestiti come azionista principale (ancora una volta il controllo pubblico sulle più importanti aziende nazionali). L’autorità dei trasporti, istituita da vari mesi, non riesce a decollare, con una prima terna di commissari che è stata azzerata. In campo assicurativo le misure sono poco incisive, avendo abbandonato l’ipotesi dell’agente plurimandatario come figura chiave nella fase distributiva. Sulle farmacie stiamo aspettando i frutti e i tempi delle nuove licenze. Sui taxi tutto sembra fermo. Della liberalizzazione del settore rifiuti non se ne parla più.
Il consuntivo di fine legislatura assegna quindi un voto non brillante al pacchetto liberalizzazioni. Ma il destinatario del voto è principalmente il Parlamento, che con opera costante ha limato e spuntato molte misure che, nell’impianto iniziale del Governo, erano più incisive, dimostrando ancora una volta il potere di interdizione delle lobby, spesso trasversali. Ancora nella memoria la storia delle concessioni demaniali per gli stabilimenti balneari, dove la grande coalizione ha agito. Nel supino appoggio degli interessi dei gestori.
Crescere economica? E come si fa se nessuno, anche li stessi operatori economici rappresentanti dalle rispettive lobbies, non accettano i principi minimi della libertà, ossia la concorrenza e la partecipazione?
Post elaborato dall'articolo "Le lobby in aula, freno alle liberalizzazioni", di Michele Polo, pubblicato sul sito de lavoce.info lo scorso 8 gennaio 2013
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