L'ambiente ha deciso di tornare a farla da padrone anche davanti ai banchi di scuola. Bella rivincita dopo anni di inquinamento più indisciplinato e sfruttamento delle risorse non rinnovabili. E la notizia è che i protagonisti di questa nuova rivoluzione culturale molto spesso non sono le amministrazioni pubbliche o le tanto decantate istituzioni europee ma i cittadini, con le loro idee, speranze e voglia di decollare dopo una crisi economica che non sembra conoscere la parola fine. Per esempio Nuova Gandiplast, una società specializzata nel riciclo degli imballaggi di plastica da superficie privata (i cosiddetti rifiuti speciali) e nella produzione di sacchi in polietilene per la raccolta differenziata, alcuni giorni fa ha deciso di aprire le porte del proprio stabilimento ai ragazzi delle classi quinte della scuola primaria di Gandino. L'obiettivo è stato quello di far conoscere ai “cittadini del domani” l'importanza di una corretta gestione dei rifiuti speciali. Il personale dell'azienda si è messo a disposizione degli alunni e dei loro insegnanti per spiegare il significato di questo genere di rifiuti e soprattutto di non scambiarli per ciò che è pericoloso o di sconosciuta destinazione in quanto di plastica, a Gandino (nei pressi di Bergamo), se ne ricicla migliaia di tonnellate all'anno da decenni e con ottimi risultati in termini sia economici che ambientali.
Negli stessi giorni anche il consorzio CARPI, di cui Nuova Gandiplast è tra le aziende fondatrici, ha aderito ad un progetto di educazione ambientale promosso in collaborazione con l'Università Sant'Anna di Pisa. La lezione, tenuta dal Direttore Generale del CARPI Alfeo Mozzato, si è rivolta agli studenti del Master in gestione e controllo dell'Ambiente: tecnologie e management per il ciclo dei Rifiuti. Vista la notevole attenzione e preparazione degli studenti in aula il dibattito si è potuto facilmente incentrare sulla questione riguardante la differenza tra rifiuti di imballaggio di plastica urbani (delle nostre case) e speciali (da attività industriali) e i due sistemi di gestione che questa diversità comporta. Nel caso della gestione dei rifiuti speciali di plastica da imballaggio, di cui CARPI è rappresentante, gli interlocutori sono solamente società private di raccolta e di riciclo soggette alle regole della libera concorrenza mentre nel caso dei rifiuti della raccolta differenziata hanno come protagonisti i comuni e i consorziobbligatori di filiera.
Se sei curioso e ti interessa il mondo dei rifiuti degli imballaggi terziari in plastica lascia un commento con la tua richiesta!
Negli stessi giorni anche il consorzio CARPI, di cui Nuova Gandiplast è tra le aziende fondatrici, ha aderito ad un progetto di educazione ambientale promosso in collaborazione con l'Università Sant'Anna di Pisa. La lezione, tenuta dal Direttore Generale del CARPI Alfeo Mozzato, si è rivolta agli studenti del Master in gestione e controllo dell'Ambiente: tecnologie e management per il ciclo dei Rifiuti. Vista la notevole attenzione e preparazione degli studenti in aula il dibattito si è potuto facilmente incentrare sulla questione riguardante la differenza tra rifiuti di imballaggio di plastica urbani (delle nostre case) e speciali (da attività industriali) e i due sistemi di gestione che questa diversità comporta. Nel caso della gestione dei rifiuti speciali di plastica da imballaggio, di cui CARPI è rappresentante, gli interlocutori sono solamente società private di raccolta e di riciclo soggette alle regole della libera concorrenza mentre nel caso dei rifiuti della raccolta differenziata hanno come protagonisti i comuni e i consorziobbligatori di filiera.
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