Una recente indagine della SPI (Society of the Plastics Industry) mostra la costante crescita dell'industria statunitense delle materie plastiche dal 2008-2009, mostrando i primi segnali di ripresa fin da subito dopo il periodo di recessione. Nonostante il costante incremento dei quantitativi per l'aumento dell'occupazione, a livello nazionale, si è dovuti attendere il 2013. L'industria di settore è stata pioniera nella ripresa e questi risultati positivi deriverebbero anche dal forte carattere innovativo del comparto e dall'espansione dei suoi orizzonti di mercato, oltre all'avvento del gas naturale che consente un notevole risparmio sulla spesa energetica e sugli approvvigionamenti. Nel 2012 l'industria statunitense delle materie plastiche ha dato lavoro a 892 mila addetti in poco meno di 16 mila stabilimenti, crescendo (dal 1980) dello 0,1% l'anno, risultato migliore di quanto abbia fatto il manifatturiero in genere.
Le esportazioni hanno registrato un valore di oltre 373 miliardi di dollari e il consumo di beni in plastica è aumentato del 5,6% all'anno, passando da 237,6 miliardi di dollari nel 2011 a 251 nel 2012. Messico, Canada e Cina sono i tre principali mercati di destinazione dell'export a stelle e strisce. Gli investimenti in attrezzature e macchinari hanno invece raggiunto i 9,6 miliardi di dollari. A sostegno di tale trend positivo il buon andamento del settore edile (tra i principali utilizzatori di materiali plastici per rivestimenti, pannelli isolanti, infissi ecc.), per cui si prevede nel 2014 l'avvio di oltre 800 mila cantieri residenziali. Infine, molto bene anche il settore auto: per la prima volta dal 2007 quest'anno le vendite di veicoli leggeri supereranno i 16 milioni di unità, grazie agli investimenti in formazione e tecnologia.