In un territorio a forte indirizzo manifatturiero la confederazione rappresentante la maggior parte delle aziende industriali del trevigiano chiede a gran voce al Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando la rivalutazione degli impegni vincolanti in materia di lotta ai cambiamenti climatici (target 40%), soprattutto senza un preventiva verifica degli impegni che saranno adottati dagli Stati Uniti e dalle economie emergenti (in particolar modo Cina e India nella Conferenza Intergovernativa che si terrà a Parigi nel 2015).
In altri termini, Unindustria Treviso, tra le prime Confindustrie d'Italia per dimensioni e società rappresentate, vede con allarme il provvedimento della Commissione Europea riguardante l'intenzione di innalzare ulteriormente gli impegni vincolanti di riduzione delle emissioni. In questo caso una riduzione delle emissioni di CO2 comporterebbe un venire meno della competitività delle imprese italiane. Questa battaglia contro il provvedimento della Commissione Europea è condivisa da altri Paesi dell'Unione Europea in cui le imprese del territorio hanno dimostrato da tempo una costante attenzione alle tematiche ambientali, compiendo rilevanti investimenti nel ciclo produttivo e nell'offerta di prodotti green. Questo impegno, con l'approvazione del nuovo provvedimento Europeo, verrebbe galvanizzato.
Più nello specifico Confindustria ha illustrato al Ministro i rischi che potrebbero derivare dall'adozione di obiettivi vincolanti su fonti rinnovabili ed efficienza energetica, generando incentivi distorsivi rispetto alla reale efficacia delle singole tecnologie, con gravi impatti sul costo dell'energia elettrica e del gas naturale, penalizzando l'intera catena manifatturiera.
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